L’importanza della manifestazione, l’imponente arena in cui sono state allestite le superfici di combattimento, la presenza di un folto pubblico e di numerosi blasonati atleti hanno sicuramente emozionato i più giovani concorrenti in gara, gli U18, che hanno “aperto le danze” sabato mattina. Fra di loro anche otto speranze del judo ticinese, di cui ben quattro nella categorie forse più difficile dei cadetti, ossia i -73kg. Infatti sia Nevò Mirzai e Christian Edouard (DYK Chiasso) che Martin Motta (JBC Bellinzona) e Sacha Civatti (BC Vedeggio Manno), tutti più volte sul podio in stagione, sono stati messi a dura prova dagli avversari. In particolare evidenza Motta che dopo aver vinto il derby con Civatti al secondo turno viene fermato in semifinale campione in carica Bonferroni che si riconfermerà anche quest’anno. Il bellinzonese si riprende bene vincendo poi la finalina per la medaglia di bronzo prima del limite con grande autorità. Buona la gara di Edouard che terminerà al quinto posto. Nulla da fare per Mirko Civatti che, al primo anno in questa categoria paga la sua inesperienza a questi livelli. Tre atleti di Chiasso erano schierati nei +81kg, Eric Blatter, Aros Rosa e Davide Savoldelli. Quest’ultimo viene sconfitto di misura in semifinale e si impone poi sul compagno Blatter nel combattimento che vale il terzo posto, rango che ottiene anche Rosa alla fine di un’ottima prova. Sono poi entrati in scena gli élite dove il solo rappresentante ticinese presente era Luca Wyler (JBCB). Il bellinzonese entra bene in materia e raggiunge con facilità la semifinale dove affronta il nazionale junior Eich, reduce dalla partecipazione ai campionati mondiali di categoria. Purtroppo Wyler a circa metà incontro quando era leggermente in vantaggio si ferisce a una spalla e deve abbandonare. Sfortunata anche la gara della compagna di società Camilla Gambetta nelle élite femminili. Dopo aver superato con autorità il primo turno nell’incontro seguente si infortuna leggermente e deve dichiarare forfait. Grande rammarico per lei in quanto qualificata anche nella categoria juniori. Sempre fra le élite donne, Fabiana Kündig (CDP S.Antonino -48kg) riesce come l’anno scorso a strappare una medaglia di bronzo. La migliore atleta rossoblù della giornata sarà Nice Ceresa (JK Muralto). Ai vertici del ranking della categoria -52kg la studentessa valmaggese raggiunge la finale con facilità palesando un’ottima forma. In finale però viene superata dalla vodese Tamara Silva, combattente abitualmente impegnata in gare di Coppa Europa. Per Nice comunque un ottimo risultato dopo il bronzo del 2017. La domenica erano di scena le categorie juniori fra i quali erano presenti numerosi giovani emergenti che sono saliti sul podio il giorno precedente negli élite alcuni addirittura laureatisi campioni svizzeri. Per i ticinesi solo tre gli atleti qualificati, Angelo Melera e Michele Citriniti del JBCB e Fabiana Kündig (CDP S.Antonino). Melera al primo anno fra gli U21 deve affronatare al primo turno il nazionale Stump, un sorteggio non proprio favorevole, che si dimostra un avversario al momento superiore; infatti l’atleta di Ustersi aggiudicherà poi la gara. Anche nei recuperi, pur mostrando buone cose, il bellinzonese viene sconfitto dal basilese Hunziker. Citriniti riuscirà invece, come lo scorso anno a conquistare un bronzo che gli sta però un po’ stretto in quanto il secondo posto, in una categoria poco numerosa, era alla sua portata. Conclude la giornata la Kündig che commette un errore che le sarà fatale in semifinale. Nell’incontro per il bronzo dimostrerà però grinta e tenacia superando l’avversaria al golden score. Dal profilo judoistico le finali sono state interessanti e spettacolari ed hanno dimostrato che un gruppo di numerosi giovani molto validi stanno prendendo il sopravvento. Cinque campioni svizzeri élite maschili su sei sono hanno dai 18 ai 22 anni! Un crescente numero di questi atleti è praticamente semi-professionista o segue un programma scolastico per atleti d’élite alfine di abbinare lo studio agli allenamenti giornalieri. Per un amatore diventa quindi proibitivo competere a questi livelli con ambizioni di successo. |